Un panorama variabile: fonti filmate per la storia dell’arte del XX secolo

Tommaso Casini

Abstract


La storia del film sull’arte, pur nell’abbondanza delle testimonianze, è ancora da scrivere. Che la documentazione dell’arte contemporanea non sia fatta solo di fonti scritte e di fotografie è un’affermazione evidente, dalla quale però non sono state tratte tutte le conseguenza che sarebbe lecito attendersi. Il documento audiovisivo fatica ancora ad essere contemplato nelle bibliografie a fianco dei documenti cartacei. Riguardo all’arte della seconda metà del ‘900, nonostante la diffusione dei mezzi audiovisivi, il documentario sugli artisti al lavoro si stenta spesso a considerarlo fonte perché un genere d’informazione intesa non in flagrante, immediata come il reportage, o come i film e video che immortalano una “performance” che, per il valore dell’evento fugace, diventa opera in sé. L'articolo prende in esame un primo corpus di materiali audiovisivi, specialmente quelli conservati presso le teche RAI e l'Istituto LUCE, discutendone lo statuto e l'utilità storiografica.


Keywords


Storia dell'arte contemporanea italiana; Film sull'Arte, Teche RAI; Istituto LUCE; Hans Curlis; Andy Warhol; Joseph Beuys; Cinegiornale;

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